Stavo leggendo un articolo su una rivista di settore, Fotocult di agosto 2014 (di Emanuele Costantini), e mi sono imbattuto in un articolo che mi ha particolarmente colpito. L’articolo di cui scrivo, mostrava tre scatti.
Un autoritratto di Helmut Newton.
Questo scatto ė l’ultimo catturato del fotografo, deceduto di lì a poco in un incidente stradale a bordo della sua Cadillac a Hollywood nel gennaio 2004.
Il secondo scatto ė quello di Annie Leibovits e ritrae John Lennon con Yoko Ono che si abbracciano.
Lo scatto è famoso, lui ė nudo e avvinghiato alla compagna. Questa foto veniva scattata poche ore prima che Lennon fosse ucciso da Mark David Chapman. Era il 1980.
L’ultimo scatto è di Robert Capa, eseguito in Vietnam nel campo dove trovò la morte poco dopo lo stesso fotografo per via di una mina antiuomo.
La storia della fotografia ė piena di “ultimi scatti”, di fotografia che sono veri e propri testamenti. Quello che mi fa riflettere è proprio il fatto che il potere della fotografia, di donare l’immortalità, è tanto più grande quando è più vicina la fine.
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