Un giorno, preso da raptus matematico, ho fatto due conticini semplici semplici: ipotizzando un tempo di esposizione di 1/125, ho valutato quanto era l’esposizione complessiva di 10.000 scatti, registrati in 10 anni di vita. Risultato: 80 secondi… 80 secondi in 10 anni cioè in 300milioni di secondi di vita. E ci sono stati viaggi in giro per il mondo, esperienze, emozioni, persone incontrate, luoghi straordinari: tutto in soli 80 secondi. E’ affascinante. Ma possiamo andare anche oltre.
Chi fa fotografia, sa che un secondo di esposizione è un tempo lunghissimo, e che in assenza di un treppiede, il risultato sarebbe un “mosso” assicurato.
Supponendo di prendere una giornata in cui si sta svegli 12 ore, potenzialmente si potrebbero scattare 43.200 fotografia di un secondo ciascuna. Il risultato sarebbe ovviamente una giornata “mossa”, quindi illeggibile. Se si riducesse l’esposizione a 1/125, si avrebbe un risultato certamente più leggibile.
Si sarebbero ottenuti, in tal caso e nelle medesime 12 ore, 5.400.000 fotografie, per uno spazio complessivo (considerando un file RAW medio) di circa 100Tbytes.
Solo la fotografia può fare percepire quanto sia 1/125sec e quanto possa essere lungo 1 secondo. E ogni volta che metto della matematica base in fotografia, ne resto sempre affascinato. Da una consapevolezza dello scorrere del tempo e di quanto spazio sia necessario per archiviare memoria in un dispositivo e quindi di quanto spazio abbia l’hard disk “umano”.
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