Secondo Minor White la creatività era una questione di disponibilità, di ricettività: come se l’autore fosse la pellicola su cui imprimere l’immagine. Secondo White il fotografo deve rendere visibile l’invisibile. Ma come farlo?
Ognuno deve trovare la propria risposta: come si dispiega l’immagine davanti a noi se il suo aspetto verosimile resta solo esterno? Come si gestisce la somiglianza alla realtà per articolare la sostanza? Come si può tenere in equilibrio la forma e la sostanza?
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