Stavo facendo una riflessione qualche giorno fa ascoltando un esperto di social in radio. Ha poco a che fare con la fotografia apparentemente, ma in realtà non è proprio cosi.
Quando acquisti un’auto, acquisti un prodotto. Paghi il concessionario e quindi il car maker. Paghi, e di conseguenza utilizzi, un prodotto…. banale insomma. Implicitamente aiuti una economia reale, fai guadagnare, giustamente, i costruttori di auto che hanno fabbriche e posti di lavoro. E giustamente generano (chi più chi meno) utili che vanno divisi fra gli azionisti. Tutto perfetto, giusto cosi. Mi piace!
Ora penso ad una delle aziende americane che nell’ultima decade è sbocciata invadendo il mondo: Facebook. 250miliardi di dollari di fatturato con 3200 dipendenti. Niente male Mr. Zuckerberg! Fenomenale e lo dico sul serio… provo una sorta di invidia per il genio di quest’uomo, per la capacità di inventare, creare, di vedere avanti… per un’intuizione che ha cambiato il mondo insieme ad altri “mostri”, come Gates, Jobs, etc. E perché sono certo ancora lo cambierà, spero in modo positivo, dato che le rivoluzioni portano sempre cose buone…. e cose anche meno buone.
Cerco quindi di rapportarmi con questa rivoluzione, che sfrutto, utilizzo, non certo per un vantaggio economico, quanto per svago, per restare al passo col mondo, per adattarmi a questa nuova era, in questo nuovo modo di fare comunicazione e di tenersi in contatto.
Ma ho una cosa sola che non mi torna. Supponiamo che io compri e utilizzi un prodotto Toyota (automobile): anche grazie a me la casa giapponese realizza 90 miliardi di dollari di fatturato con 330.000 dipendenti. Quando utilizzo il prodotto Facebook non pago nulla, tuttavia Facebook produce un fatturato di 250 miliardi di dollari (2 volte e mezzo Toyota) con 3200 dipendenti (un centesimo di quelli della casa giapponese)… qualcosa mi sfugge… certo la pubblicità…ok ok…
Tuttavia…Facebook ha 1.6 miliardi di utenti… nessuno di noi che ha un profilo paga il “prodotto” Facebook e partecipa quindi direttamente ai 250 miliardi di dollari, nessuno di questi 1,6miliardi di persone… e allora la questione forse va vista da un punto di vista diverso: se nessuno di noi paga il prodotto Facebook, allora forse il vero prodotto siamo proprio noi utenti.
E Facebook guadagna perché qualcuno usa questi 1.6miliardi di prodotti (persone), come noi usiamo la ns automobile. In effetti è questo che mi fa riflettere: non avevo mai considerato di essere un prodotto in vendita… mi consola il fatto di essere un buon prodotto evidentemente, visto i risultati di Facebook. Spero che il mio ciclo di vita sia abbastanza lungo, non vorrei essere sostituito o addirittura mandato in phaseout prima del tempo.
E questo prodotto, cioè me stesso, non è per nulla diverso dagli altri: non c’è differenziazione fra noi 1,6miliardi…abbiamo tutti la stessa pagina, siamo tutti terribilmente uguali come usciti da una linea di produzione perfetta… non importa se sei un cantante famoso, un operaio, un giornalista, il presidente del consiglio. E siamo bellissimi perché siamo iper accessoriati: siamo dotati di luoghi che vediamo, di fotografie, mostriamo i nostri amici, le nostre ricerche, i nostri pensieri, gli orientamenti, la nostra vita. Tutto di noi è in vendita. Tutto ciò che ci appartiene e che abbiamo deciso di condividere con Facebook è in vendita.
E’ vero che condivido ciò che pubblico, ma a volte ho il sospetto che vedere una mia fotografia scattata a Bangkok, interessi più a Facebook di quanto possa interessare ai miei amici.
….che mondo strano!!
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