Spesso nei corsi di fotografia, mostravo questa immagine e contestualmente ponevo una domanda “Che cosa vedete?”
Mediamente il 70% dei corsisti rispondeva “un punto nero al centro”… corretto certo, ma non era quella la risposta che volevo.
Tolti i classici “non so”, ovviamente non detti ma nascosti dietro il silenzio (per non esporsi), solo una piccola parte rispondeva correttamente.
Ora il test era banale se vogliamo, ma il tipo di risposta dimostrava il tipo di approccio che abbiamo allo sguardo.
Insomma tutti vedevamo il punto nero al centro ma pochissimi vedevano un grande spazio bianco attorno.
E’ singolare come il nostro cervello abbia queste dinamiche: stabilisce che il punto di interesse è quello più evidente anche se è il più piccolo. Ma perchè non vedere ciò che rappresenta il 90% dell’immagine? Fa parte del nostro processo visivo.
In fotografia la capacità di vedere “tutto” è essenziale perchè gli elementi presenti in una scena vengono comunque registrati e ciò non può avvenire in modo casuale.
Gli occhi vedono cose ma è il cervello che ne stabilisce priorità, importanza, valore, senso, ect. Siamo fatti così: anche nella vita a volte si vedono solo i “punti neri al centro” senza vedere tutto il resto!!
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